giovedì 2 aprile 2020

Covid-19, Rialzati Italia



Conosci la terra dei limoni in fiore,
dove le arance d’oro splendono tra le foglie scure,
dal cielo azzurro spira un mite vento,
quieto sta il mirto e l’alloro è eccelso,
la conosci forse?
(Johann Wolfgang Goethe)


Non avrei mai immaginato di vivere una situazione come l' attuale, nemmeno nei miei peggiori incubi.

L' immagine che ho scelto è stata pubblicata su un social network dal mio amico Nicola (Nik per me) Marenzi nella ricorrenza dell' anniversario dell' Unità d'Italia, ben rappresenta ciò che stiamo vivendo, i lutti di alcuni e le paure di tutti, l' isolamento sociale e il rafforzamento dei rapporti umani, lo spirito di comunità, il sentirci tutti Bergamaschi e Bresciani, la forza di aver superato ieri di vivere l' oggi e di prepararci al domani.

Il nostro Popolo paga un conto assai salato alla pandemia del covid, il luttuoso e freddo conteggio dei deceduti equivale ad aver cancellato un piccolo paese, oltre diecimila tra nonni e nonne, padri e madri, figli e fratelli non sono più tra noi.

Abbiamo avuto la sfortuna di essere uno dei primi paesi colpiti nel mondo, dopo oltre un mese iniziamo ad assuefarci alla situazione d' emergenza, la stragrande maggioranza di noi segue pedissequamente le poche e semplici regole dateci, siamo diventati tutti eremiti e giocoforza abbiamo rivalutato il nostro più grande tesoro, la Famiglia.

Non voglio cadere nel facile tranello, non voglio accusare e tanto meno assolvere nessuno, sarebbe fin troppo facile scrivere fiumi di parole da Guelfo o Ghibellino, no, non voglio, quello che voglio veramente è semplicemente dare un messaggio di conforto e di speranza.

Dopo un abbraccio virtuale di conforto a chi è stato toccato nei propri cari, vorrei solo dare il mio umile parere a chi si trova a dover ricominciare tutto daccapo, quando tutto questo sarà alle spalle ci toccherà ricostruire tutto, non macerie da spalare come è toccato ai nostri nonni e padri, bensi' attività lavorative e rapporti umani, dovremo guarire la psiche, a mio avviso la più colpita, dovremo riporre nel cassetto più nascosto del nostro cervello il vissuto di questi giorni.

Vi racconto ora alcuni esempi di chi sta lottando contro la paura,
c'è Luca il mio vecchio commiles di Bergamo, che dopo avermi raccontato delle ambulanze che viaggiano a sirene spente per i viali della sua città ormai fantasma chiude la telefonata con un esortazione a non arrendermi, lui a me, che ironia.

La mia amica Simona, la prof delle medie, che un giorno dopo l' altro fa la spola tra supermercati e case di anziani per portagli la spesa.

Il mio altro vecchio commiles Paolo che assiste l' anziano Papà costretto a letto col femore fratturato,  che divide il giorno tra spesa e cucina, e tra  farmaci e medicazioni per il Papà.

Il mio amico Francesco il farmacista, che ogni mattina alza la serranda della sua Farmacia come se nulla sia cambiato dando aiuto a chi ha bisogno di farmaci e di certezze.

Ultimo ma il più importante, Fara1 con cui mi sento mattina e pomeriggio, con le telefonate in cui alle parole fanno spesso spazio grasse risate, non perchè ci sia tanto da ridere, ma solo perchè il ridere fa bene, il buonumore è più contagioso del covid-19 e se come si dice il riso fa buon sangue chi sta meglio di noi ?

Rialzati Italia !

Dedicato a Bergamo e Brescia e all' Italia intera.